Poesia e la Pornografia?

Um conto erótico de Riflessioni
Categoria: Heterossexual
Contém 1032 palavras
Data: 04/05/2005 17:12:23
Assuntos: Heterossexual

Riflessioni

La differenza tra la poesia e la Pornografia?

Forse sta in una nota stonata

In una parola come cazzo, invece di amore , sperma invece i miele.

Chissà

La Metro

Ho fatto l'università facendo su e giù con il trenino di Ostia. Spesso il trenino era quasi vuoto. Con la mia ragazza ci mettevamo sempre in ultima fila, lontani dagli sguardi. E durante l'ora di viaggio spesso si addormentava, come una bambina, sulle mie ginocchia.

Un giorno, la passione catturò le mie mani e strinsi con forza le sue mani, accarezzandola dolcemente ! Fino a farla diventare rossa dalla vergogna.

Non volle parlarmi per tutto il giorno.

Mi ricordo benissimo il giorno dopo..... Il trenino era quasi deserto e fu lei a guardarmi con la sicurezza di una donna e a giocare con il mio amore .. e io non capii più niente.

Un gioco semplice di sguardi e piccoli segreti . Di nascosto, per non farsi vedere fino a diventare rossa Poi il rossetto , un sorriso un po’ più intenso e tutto apparentemente come prima.

Fu così per una settimana, intensa e intrigante, fino a perdere la testa sul quel treno praticamente vuoto. Fu così che ci siamo amati e amati e amati, su un treno romano, giocando con le fantasie dei bambini e la malizia dei grandi . Un amore durato 5 lunghi anni.

La Metro

Ho fatto l'università facendo su e giù con il trenino di Ostia. Spesso il trenino era quasi vuoto. Con la mia ragazza ci mettevamo sempre in ultima fila, lontani dagli sguardi. E durante l'ora di viaggio spesso si addormentava, come una bambina, sulle mie ginocchia.

Un giorno, io, mi aprì la cerniera! Se la prese molto e divenne rossa dalla vergogna. Non volle parlarmi per tutto il giorno.

Mi ricordo benissimo il giorno dopo..... Il trenino era quasi deserto. Fu lei ad aprirmi la cerniera e inizio ad accarezzarmelo con la mano fino a farmi venire. Fece piano, molto piano. Di nascosto, per non farsi vedere e divenne rossa

Poi con un fazzolettino di carta si asciugò e mi sorrise..

Fu così per una settimana, fino a che un giorno, sorridendo mi disse; "Non ho i fazzolettini oggi!"

e io le dissi " Fa niente. Lo faremo domani...."

Fu allora che dopo un po’ me lo sentì succhiare.

Fu allora che imparò a Bermi tutto.

Faceva sempre molto piano di nascosto, diventava rossa e mi sorrideva.

Fu da allora, che per 5 anni mi bevve in Metro

PORCI SOSPIRI DI UNA SERA MALANDRINA ROMANA

Come ha imparato ad amarmi? In realtà lei era molto timida. Rossa , piena di lentiggini e calda. Molto calda. Le sue labbra mi facevano impazzire. I suoi seni stupendi. Era bellissima.

Ho dovuto aspettare 8 mesi prima di farci l’amore, e ogni volta perdevo la testa a desiderarla.

A desiderare i suoi dolci sospiri .

Le piaceva molto accarezzarmi , giocare dolcemente e lentamente con il mio corpo , farsi desiderare.

E mi baciava sempre come fosse la prima volta, e come se fosse l’ultima.

Fu una sera di inverno a essere “malandrina” .

Una sera troppo buia, una panchina, nascosta in una villa Romana e il desiderio che ci scaldava.

Fu il suo desiderio, il mio sapore, la fantasia, l’arroganza della gioventù . Non fece fatica a fare l’amore. Ci lasciammo andare, e fu l’inizio di una grande, grande, grande passione.

Una passione sfrenata, senza limiti, che non trovava ostacoli, che cercava gli ostacoli per giocarli insieme. Non ricordo quanto durò quella prima immensa volta, ricordo lei e i suoi Sospiri. E io , nei suoi occhi, finivo in quel pozzo senza fondo in cui per anni mi sarei perso.

PORCI SOSPIRI DI UNA SERA MALANDRINA ROMANA

Come ha imparato a succhiarmelo? In realtà lei era molto timida. Rossa , piena di lentiggini e calda. Molto calda. Le sue labbra mi facevano impazzire. Le sue tette erano piene e stupende. Una terza, quarta al massimo, su un metro e 60 di fisico mozzafiato. Che dire del suo culo ve lo lascio solo immaginare per quanto era tondo e sodo.

Ho dovuto aspettare 8 mesi prima di farci l’amore, e ogni volta il petting era sempre più spinto. E io sempre più eccitato di sentire quei capezzoli duri sulle mie mani , quella fica bagnata tra le mie dita e quei porci sospiri quando veniva.

Le piaceva molto masturbarmi , farmi venire nella sua mano e continuare dolcemente a massaggiare il mio cazzo bagnato fino a farmelo diventare moscio.

Poi mi baciava la bocca lentamente e sorrideva mentre si riempiva la mano con il “piccoletto” e le mie palle.

Fu una sera di inverno a essere “malandrina” .

Una sera troppo buia, una panchina, nascosta in una villa Romana e il mio cazzo già moscio e bagnato di sperma.

E lei.. non era ancora venuta. Fu così che si piegò a succhiare il mio miele. Non fece fatica a metterlo in bocca, piccolo come era. Non fece fatica neanche a indurirlo. Un attimo e là, 17 cm di Cazzo pieno di sperma.

Un vero gelato, una leccornia. Lei aveva una gonna splendidamente bianca, e delle mutandine da bambina.

Mi accucciai anche io e le infilai un dito nel culo. Lei non si mosse. Ed io lentamente, ma molto lentamente arrivai molto dentro. Poi provai con due dita.

Lei sospirò. Un dolore forse, ma apriì le gambe. E io andai sempre molto dentro.

E mentre lei succhiava si godeva le mia dita che facevano su e giù nel suo culo e che si erano fatto spazio tra i suoi piccoli ed erotici peli rossi.

Non ricordo quanto durò, ma non poteva resistere e dopo un po’ sentì “quei porci sospiri”. Era lei che veniva, come faceva sempre. Con quei fantastici “PORCI SOSPIRI “. Io non avrei potuto più resistere . La mia cappella era troppo piena.

Le schizzai, godendo schifosamente, credendo che lei si scansasse colpendola sul viso o sui suoi lunghi capelli. Ma fu con mia sorpresa che lei continuò a ciucciare, e a ciucciare…. con le mie dita nel culo. E a ciucciare…. a ciucciare.

Fino all’ultima mia goccia. Fino a farmelo diventare moscio. Fino a baciarmi le palle con il mio “piccoletto” in bocca.

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